Un sogno di libertà e giustizia sociale
Rinascita Cristiana e il 25 aprile
Una data importante per tutto il popolo italiano: un patrimonio di tutto il Paese, una festa nazionale nata al termine della grande tragedia della seconda guerra mondiale che ci unisce tutti nel segno della libertà e della democrazia ritrovata. Rinascita Cristiana stessa affonda le sue radici in quel periodo. Dopo lo sbarco degli Anglo-Americani in Sicilia (10 luglio 1943), la caduta di Mussolini, costretto alle dimissioni nella seduta del Gran Consiglio del 25 luglio e la stipulazione dell’armistizio di Cassibile (8 settembre), la situazione a Roma peggiora e inizia l’occupazione tedesca. Molti antifascisti, ebrei e militanti politici sono costretti a cercare un rifugio per sfuggire ai rastrellamenti e alle rappresaglie. Tra questi un gruppo di signore trova riparo a Villa Pacis, retta dalle canonichesse di Sant’Agostino, che godeva del privilegio dell’extraterritorialità: sono persone appartenenti ad ambienti nobiliari, alto borghesi, mogli di professionisti impegnati nella politica attiva o di origine ebraica. Sono costrette a confrontarsi con una realtà difficile che mette alla prova la loro fede e quando incontrano il gesuita P. Alberto Dauchy, che è a Villa Pacis per tenere gli esercizi spirituali alle suore, la loro richiesta di aiuto ha il tono dell’urgenza: “Ne abbiamo bisogno”.
Nel luglio del 1944 erano già in piena attività a Roma dieci gruppi di signore e otto di ragazze. In una città che continua ad essere occupata dalle truppe tedesche, in cui gli spostamenti e i contatti sono difficili e pericolosi, è evidente la convinzione di aver trovato qualcosa di importante. E nell’inverno del 1945 la prima Responsabile nazionale Giovanna Mancini con Vera Castellet viaggiano un’intera notte per andare a Firenze a presentare Rinascita Cristiana. E così di seguito il Movimento si sparse in tutta Italia attraverso le amicizie.
Nel racconto delle origini di P. Dauchy si parla di “umili origini” perché il Movimento non è nato da un’iniziativa presa dall’alto ma da un discreto, silenzioso lavoro di tessitura nella vita quotidiana. Una vita, un ambiente sociale, una nazione che aveva bisogno di conversione, libertà, democrazia vissuta e giustizia sociale. Ecco perché il 25 aprile ci riguarda ancora oggi in prima persona.
La storia delle origini è a disposizione in Segreteria di Rinascita Cristiana. Giovanna Hribal - Un sogno nel cuore, 70 anni del Movimento Rinascita Cristiana.
Dal 14 aprile la nuova Campagna 8xmille
Condomini solidali, doposcuola, poliambulatori, case di accoglienza, dormitori, mense, restauri di beni culturali e artistici, stanziamenti per calamità naturali o emergenze umanitarie nel mondo: sono solo alcuni esempi dell’articolata rete di aiuto messa in campo ogni anno dalla Chiesa cattolica per rispondere alle nuove povertà e a fasce di popolazione con bisogni diversi e sempre più complessi. Ad agire sono le mani e i cuori di professionisti e volontari grazie al supporto dell’8xmille alla Chiesa cattolica che dal 1990 realizza ogni anno migliaia di progetti, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.
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La dignità umana secondo la Chiesa
Il documento del Dicastero per la Dottrina della Fede "Dignitas infinita" è il frutto di cinque anni di lavoro e include il magistero papale dell'ultimo decennio: dalla guerra alla povertà, dalla violenza sui migranti a quella sulle donne, dall'aborto alla maternità surrogata all'eutanasia, dalla teoria del gender alla violenza digitale. Presentata alla stampa dal Card. Victor Manuel Fernandez, Prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, ha avuto largo eco anche nel mondo laico. I primi tre capitoli danno le motivazioni fondamentali, il quarto è dedicato alle gravi violazioni della dignità umana attualmente presenti nel mondo. Da prendere in seria considerazione l'elenco delle gravi violazioni elencate nella dichiarazione in cui viene preso in considerazione "tutto ciò che offende la dignità umana" compresa la pena di morte che "viola la dignità inalienabile di ogni persona umana al di là di ogni circostanza".
(Il documento integrale)
Consiglio Permanente della CEI
Lunedì 18 marzo si è aperto il Consiglio Permanente della CEI con una ricca prolusione del Cardinale Presidente Card. Matteo Zuppi. Secondo il Cardinale la pace è la priorità in assoluto di questo momento storico e le parole di Papa Francesco non sono "ingenue" o dette per caso perchè "il valore della vita è superiore a ragionamenti o schieramenti". Un invito per le elezioni europee sia a votare che a scegliere chi rappresnta i nostri valori. Un appello al Paese per "un nuovo welfare" che sia attento soprattutto ai più anziani e "piena applicazione" della legge sulle Dat (disposizioni anticipate di fine vita). (Il testo integrale)
Nel comunicato finale il Segretario Mons. Giuseppe Baturi ricorda che ancora una volta i vescovi italiani si sono soffermati sull'impegno della chiesa per la pace. Altri temi sono stati il cammino sinodale delle diocesi italiane, una riflessione sulla figura dei padrini e delle madrine e un'importante riflessione introdotta da una indagine di Paola Bignardi, curata dall'Istituto Toniolo, in merito a fede e giovani oggi. Infine riguardo alla situazione socio-politica del nostro paese è stato ripreso dal Card. Zuppi un veccchio adagio dei vescovi italiani "il Paese non crescerà, se non insieme". Il comunicato è a disposizione sul sito della CEI.
COMECE: i Vescovi europei verso le elezioni
Per un voto responsabile che promuova i valori cristiani e il progetto europeo
Noi, vescovi delegati delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, invitiamo tutti i cittadini, in particolare i cattolici, a prepararsi e a esprimere il proprio voto nelle prossime elezioni europee di giugno 2024. Il progetto europeo di un’Europa unita nella diversità, forte, democratica, libera, pacifica, prospera e giusta è un progetto che condividiamo e di cui ci sentiamo responsabili. Siamo tutti chiamati a portarlo avanti anche esprimendo il nostro voto e scegliendo responsabilmente i deputati che rappresenteranno i nostri valori e lavoreranno per il bene comune nel prossimo Parlamento Europeo.
Il progetto di integrazione europea nasce dalle ceneri delle terribili guerre che hanno devastato il nostro continente nel secolo scorso provocando immenso dolore, morte e distruzione. È stato concepito con l’intento di garantire pace, libertà e prosperità. È sorto grazie al coraggio e alla lungimiranza di persone che hanno saputo superare le inimicizie storiche e creare una realtà nuova che rendesse praticamente impossibile in futuro la guerra nel nostro continente. Inizialmente questo progetto era un progetto economico, ma comportava comunque una dimensione sociale e politica e dei valori condivisi. Molti dei padri fondatori dell’Unione Europea erano cattolici praticanti che credevano fortemente nella dignità di ogni essere umano e nell’importanza della
comunità. Crediamo che per noi europei questo progetto iniziato più di 70 anni fa debba essere sostenuto e portato avanti.