Migranti e Mediterraneo: la politica è tremendamente indietro, sulle migrazioni bisogna cambiare strada

Dal 20 al 22 novembre a Pozzallo in Sicilia aderenti a Rinascita Cristiana di Italia, Francia, Belgio, Malta, Portogallo si sono ritrovati con esponenti del Consiglio d'Europa per riflettere sul fenomeno migratorio e sul Mediterraneo quale crocevia di popoli, culture e religioni.
Un forte appello alle autorità perchè rifugiati, richiedenti asilo e migranti economici siano considerati in tutta la loro dignità di persone e sia favorita la loro integrazione è venuto dall'intervento del Cardinale Vegliò, del Vescovo Mogavero e dei tanti testimoni e operatori che hanno partecipato al colloquio.
Occorre lavorare per costruire un Europa che "sia luogo di ospitalità e accoglienza, di sicurezza e di progresso per tutti" ha ribadito il Cardinale Antonio Maria Vegliò Presidente del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti. "La presenza in Europa di tanti migranti ci interpella come discepoli di Nostro Signore...purtroppo il modo con cui le nazioni europee si stanno adoperando per creare un piano di responsabilità comune...divide i paesi sul rispetto dei diritti umani e lascia spazio ad una

propaganda di paura". "I migranti sono i protagonisti e i promotori dell'incontro tra culture e religioni". "Le migrazioni, ha ribadito il Cardinal Vegliò, diventano l'occasione per promuovere una vera cattolicità". In quest'ottica la religione offre un contributo importante e positivo al processo di pace. (Intervento integrale)
Forte anche la denuncia di Mons. Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo: "La politica è tremendamente indietro rispetto alla storia e all'attualità". "L'Europa non ha un progetto di politica alta sulle migrazioni, nè l'Italia nè la Sicilia, che pur avendo sempre accolto, non ha una legge sulle migrazioni.
Per la Chiesa, sollecitata "dal magistero illuminante di Papa Francesco che ci invita ad aprire gli occhi", i migranti rappresentano "un richiamo a quella nota cattolica e universale che tutti abbraccia e comprende".
E' possibile, secondo Mons. Mogavero e secondo i partecipanti al colloquio, realizzare modelli integranti purchè si metta al centro la persona. Da parte sua Katrine Camilleri, Vice presidente del JRS di Malta, prendendo parte alla tavola rotonda ha sottolineato come "la paura vada combattuta perchè ci impedisce di aprirci all'altro e per noi cristiani al principio dell'amore"; e Danierl Nourisati Vicario generale della diocesi di Rabat "i migranti sono una chance: si tratta di lavorare per un cambiamento di mentalità in Europa, in Africa e ovunque nel mondo. "Bisongna bandire la parola impossibile dalle nostre lingue", ha affermato Mechthilde Fuhrer Segretaria esecutiva del Dipartimento delle iniziative democratiche del Consiglio d'Europa. Questo cambio epocale richiede a tutti noi un "cambio di mentalità ispirato dalla lettura dei segni dei tempi" così P.Giovanni Di Gennaro del centro Astalli di Catania.
È a disposizione la rassegna stampa a cura di Stefania Careddu

Al termine del Colloquio

  • Dopo aver ascoltato le testimonianze di coloro che vivono nel quotidiano l’accoglienza dei migranti;
  • Dopo aver condiviso le analisi;
  • Dopo aver riflettuto sulle sfide poste dai migranti e da chi li accoglie.

Il Relais Europeo del MIAMSI rivolge un appello

A ognuno di noi
- A combattere le proprie paure, a vivere l’esperienza concreta di un incontro personale con dei migranti e, di fronte alla complessità delle situazioni, darsi del tempo per correggere il proprio sguardo e i propri comportamenti;
- Ad avere il coraggio di rendere testimonianza nel nostro ambiente, nella nostra famiglia, tra i nostri amici e colleghi di ciò che vivono le persone in situazioni di migrazione e della risposta di coloro che li accolgono.

Ai Responsabili delle organizzazioni e delle associazioni alle quali apparteniamo
-
Ad accogliere positivamente la diversità e a considerare l’esperienza dei migranti una opportunità per costruire un mondo veramente umano;
- A collaborare alla realizzazione di percorsi educativi e culturali con le istituzioni coinvolte.

Agli eletti dei comuni, delle regioni e dei differenti paesi europei
-
A considerare i migranti, i rifugiati o i richiedenti asilo in tutta la loro dignità e a favorire la loro integrazione con giustizia e lealtà, coscienti delle proprie responsabilità;
- A rispettare gli impegni presi verso i più poveri chiunque essi siano;
- A tener conto delle cause del fenomeno migratorio e delle sue conseguenze;
- A prendere in considerazione l’obbligo di una giusta ripartizione dei migranti e di un buon uso delle risorse.

Alle istituzioni internazionali
-
A ricordare in ogni occasione diritti e doveri di ciascuno;
- A far rispettare le convenzioni e i trattati firmati;
- A migliorare i trattati in funzione delle urgenze delle situazioni vissute nei differenti paesi.

Alle chiese
-
A testimoniare l’amore e la misericordia di Dio in fedeltà al Vangelo;
- A partecipare al dialogo interreligioso;
- A lavorare in comune per migliorare la convivenza civile.

A tutte le donne e a tutti gli uomini di buona volontà a servire il bene comune là dove vivono e esercitano una responsabilità.

Pozzallo, 22 novembre 2015