Nel Sinodo "c’è la verità dell’ascolto, c’è questa priorità"
Il 4 ottobre con una Messa solenne a Piazza San Pietro si è aperto il Sinodo sulla sinodalità. Nell’omelia, davanti a 25mila persone, tra cui i 365 membri sinodali, Papa Francesco ha tracciato il suo ritratto del popolo di Dio che cammina nella storia: “Una Chiesa unita e fraterna, che ascolta e dialoga; una Chiesa che benedice e incoraggia, che aiuta chi cerca il Signore, che scuote beneficamente gli indifferenti, che avvia percorsi per iniziare le persone alla bellezza della fede. Una Chiesa che ha Dio al centro e che, perciò, non si divide all’interno e non è mai aspra all’esterno”. Il Papa sottolinea che il Sinodo non è un parlamento: protagonista è lo Spirito Santo. “Non siamo qui per fare parlamento, siamo qui per camminare insieme con lo sguardo di Gesù, che benedice il Padre e accoglie quanti sono affaticati e oppressi”. “Lo sguardo benedicente del Signore invita anche noi a essere una Chiesa che, con animo lieto, contempla l’azione di Dio e discerne il presente”, ha proseguito il Papa: “E che, fra le onde talvolta agitate del nostro tempo, non si perde d’animo, non cerca scappatoie ideologiche, non si barrica dietro convinzioni acquisite, non cede a soluzioni di comodo, non si lascia dettare l’agenda dal mondo”. “Essere una Chiesa che non affronta le sfide e i problemi di oggi con uno spirito divisivo e conflittuale ma che, al contrario, volge gli occhi a Dio che è comunione e, con stupore e umiltà, lo benedice e lo adora, riconoscendolo suo unico Signore”, il secondo invito di Francesco, che ha precisato: “Non vogliamo glorie terrene, non vogliamo farci belli agli occhi del mondo, ma raggiungerlo con la consolazione del Vangelo, per testimoniare meglio, e a tutti, l’amore infinito di Dio”. Imparare da Gesù, dal suo “sguardo ospitale verso i più deboli, i sofferenti, gli scartati”, l’altra consegna: “questo sguardo accogliente di Gesù invita anche noi ad essere una Chiesa ospitale, non con le porte chiuse”. “Nel dialogo sinodale, in questa bella marcia nello Spirito Santo che compiamo insieme come popolo di Dio, possiamo crescere nell’unità e nell’amicizia con il Signore per guardare alle sfide di oggi con il suo sguardo”. “Camminiamo insieme: umili, ardenti e gioiosi”, l’esortazione ai 365 membri del Sinodo. L’esempio è quello di Francesco di Assisi, che “in un tempo di grandi lotte e divisioni, tra il potere temporale e quello religioso, tra la Chiesa istituzionale e le correnti eretiche, tra i cristiani e altri credenti, non criticò e non si scagliò contro nessuno, imbracciando solo le armi del Vangelo: l’umiltà e l’unità, la preghiera e la carità. Facciamo anche noi così!
Un’immagine che parla: “Qui dentro ascoltatevi, parlate liberamente tra voi, ma fuori bocche cucite. C'è un certo digiuno della parola pubblica che non è paura dei giornalisti”, ma rispetto del discernimento comunitario
”Together” una veglia ecumenica per preparare il Sinodo
Nel pomeriggio del 30 settembre il Papa sarà in Piazza San Pietro con il Patriarca ecumenico Bartolomeo I, l’arcivescovo di Canterbury Welby e altri responsabili ecclesiali per pregare per i lavori del Sinodo che si aprirà il 4 ottobre. L'evento è organizzato dalla Comunità di Taizé, in seguito ad una proposta del Priore frère Alois, in collaborazione con i Dicasteri vaticani e il Vicariato di Roma. Saranno soprattutto i loro, i visi di ragazze e ragazzi di varie parti del mondo, “l’icona” della Veglia presinodale intitolata “Together – Raduno del popolo di Dio”, che aprirà idealmente nella preghiera il Sinodo, in programma dal 4 al 29 ottobre. Il Papa ha voluto che fosse un momento ecumenico di raccoglimento e di invocazione allo Spirito Santo a precedere l’avvio del Sinodo. E l'Arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha dichiarato "non dovremmo sottovalutare l'impatto che possiamo avere come cristiani sul resto del mondo, perchè è un ipatto dato dallo Spirito Santo".
La società italiana non è in pace, ma la chiesa è una casa dalle porte aperte
Si è incentrata su questi due binari l'introduzione del Card. Matteo Zuppi in apertura del Consiglio Permanente dei Vescovi italiani, in corso a Roma fino al 27 settembre. Un'ampia riflessione che non separa lo scenario italiano dallo scenario internazionale: "non si può pensare all'Italia isolata dall'Europa e dal resto del mondo". Guardando allo scenario internazionale il Cardinale ha ribadito che il nostro mondo ha bisogno di pace e di unità. "è tempo che le armi cessino. E' tempo di tornare al dialogo, alla diplomazia". Quanto al fenomeno migratorio il Cardinale sottolinea, in continuità con l'incontro di Marsiglia, come la questione richieda la cooperazione e il contributo di tutte le forze politiche sia nazionali che europee. Ha preso poi in considerazione alcuni tragici della società italiana quale l'aumento dei femminicidi, le morti sul lavoro, l'aumento della povertà divenuta, per così dire, un fenomeno strutturale visto che tocca quasi una persona su dieci. Il problema della casa, degli affitti, della mancanza di servizi integrati sul territorio a sostegno delle famiglie certo non aiutano al contrasto della denatalità. In tutte queste situazioni ricordiamo che i cattolici "non sono una minoranza residuale ma una minoranza creativa". Perchè la chiesa in Italia è una chiesa di popolo. (Il testo della prolusione)
Il Consiglio Permanente a sua conclusione in un comunicato ha ricordato che "di fronte ai rapidi mutamenti in atto è necessario assumere uno sguardo teologale sulla realtà, ricco di speranza e capace di riconoscere i semi di futuro, per essere sempre più una chiesa missionaria".
È in questa direzione che si muove il cammino sinodale che è entrato nella fase sapienziale. (Il comunicato finale)
Tessere reti tra le chiese e costruire la pace
L'incontro di Marsiglia sul Mediterraneo a cui ha partecipato Papa Francesco che con parole dure ed efficaci ha ricordato il valore sacro della vita umana, della fraternità che ci obbliga a salvare ogni vita in mare e a rifiutare la logica del respingimento per trovare le strade di una vera accoglienza. Dopo l'ultimo decreto non possiamo tacere lo scandalo che la protezione di una vita umana valga circa 5.000 euro. È la logica di un paese che rivendica le sue radici cristiane? O è la logica dei mercanti di schiavi e di morte?
Al termine dell'incontro è stato prodotto un Manifesto dal titolo "Per una teologia del Mediterraneo". I firmatari del manifesto avvertono che la teologia del Mediterraneo "profondamente radicata nei vissuti ecclesiali" "vuole essere fermento e lievito per una narrazione del Mediterraneo", "in cui sia possibile riconoscersi in maniera costruttiva, pacifica e generatrice di speranza". L'opzione preferenziale per i piccoli e per i poveri dettata dal vangelo diventa perciò opzione preferenziale per le minoranze.
Dopo questo incontro abbiamo celebrato domenica 24 settembre la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato dal titolo "Liberi di scegliere se migrare o restare". Quella di migrare dovrebbe essere una libera scelta come ha ribadito il Papa nel suo messaggio.
In ricordo di don James Schianchi
Il Movimento Rinascita Cristiana ricorda con particolare affetto ed amicizia don James Schianchi.
Fin dal 1969, assistente dei gruppi di Parma, è sempre presente alle attività del Movimento Rinascita Cristiana a livello regionale e nazionale.
Assistente nazionale del Movimento per dieci anni dal 1995 al 2004 e subito dopo assistente internazionale del MIAMSI fino al 2013, don James ha contribuito allo sviluppo culturale del Movimento nazionale ed internazionale con particolare competenza negli anni della nascita di una società sempre più globalizzata.
Attento alla dimensione spirituale ed ecclesiale dei laici da lui seguiti, formati e rispettati nella loro peculiarità ecclesiale, ha ravvivato continuamente la fedeltà al Concilio Vaticano II.
Lo stesso impegno formativo verso i ceti medi, esplicato nella dimensione internazionale, lo ha portato a contribuire allo sviluppo dei Movimenti africani e alla formazione di una collaborazione viva tra le associazioni di Azione Cattolica specializzata a livello europeo (Relais Europeo del MIAMSI).
Il Movimento Rinascita Cristiana ringrazia il Signore per la sua opera, per la sua presenza e per il suo servizio presbiteriale e lo accompagna con la preghiera verso la casa del Padre.