ZUPPISi è incentrata su questi due binari l'introduzione del Card. Matteo Zuppi in apertura del Consiglio Permanente dei Vescovi italiani, in corso a Roma fino al 27 settembre. Un'ampia riflessione che non separa lo scenario italiano dallo scenario internazionale: "non si può pensare all'Italia isolata dall'Europa e dal resto del mondo". Guardando allo scenario internazionale il Cardinale ha ribadito che il nostro mondo ha bisogno di pace e di unità. "è tempo che le armi cessino. E' tempo di tornare al dialogo, alla diplomazia". Quanto al fenomeno migratorio il Cardinale sottolinea, in continuità con l'incontro di Marsiglia, come la questione richieda la cooperazione e il contributo di tutte le forze politiche sia nazionali che europee. Ha preso poi in considerazione alcuni tragici della società italiana quale l'aumento dei femminicidi, le morti sul lavoro, l'aumento della povertà divenuta, per così dire, un fenomeno strutturale visto che tocca quasi una persona su dieci. Il problema della casa, degli affitti, della mancanza di servizi integrati sul territorio a sostegno delle famiglie certo non aiutano al contrasto della denatalità. In tutte queste situazioni ricordiamo che i cattolici "non sono una minoranza residuale ma una minoranza creativa". Perchè la chiesa in Italia è una chiesa di popolo. (Il testo della prolusione)
Il Consiglio Permanente a sua conclusione in un comunicato ha ricordato che "di fronte ai rapidi mutamenti in atto è necessario assumere uno sguardo teologale sulla realtà, ricco di speranza e capace di riconoscere i semi di futuro, per essere sempre più una chiesa missionaria".
È in questa direzione che si muove il cammino sinodale che è entrato nella fase sapienziale. (Il comunicato finale)