ZUPPILunedì 22 gennaio si è aperto il Consiglio Permanente della CEI; come è consuetudine il Card. Matteo Zuppi ha iniziato la riunione con una sua prolusione. Uno sguardo largo sulla Chiesa italiana e sulla Chiesa universale. "Di fronte al popolo italiano, alle istituzioni locali o nazionali, alle componenti della vita culturale, sociale e politica, la Chiesa si presenta qual è, senza alterigia, ma consapevole di avere una missione unica. 
La pace è quello di cui l'umanità ha più bisogno oggi; la costruzione della pace è certamente un dovere dei grandi della terra, ma chiama in causa ciascuno di noi. "Non dobbiamo stancarci di invocare il dono della pace, di educarci alla pace, a partire dalle nostre case, dalle nostre famiglie, dalle nostre comunità"; le nostre chiese devono abolire il linguaggio della discordia e della divisione, devono avere parole di pace...". Passando poi a considerare il prossimo appuntamento elettorale in Europa il Cardinale ricorda come bisogna coltivarne soprattutto l'anima riferendosi soprattutto ai suoi fondamenti storici e valoriali. Il Cardinale richiama infine una riflessione sulla Chiesa in Italia che "pur con i suoi limiti è un grande dono per l'umanità degli italiani". "Non facciamo intimidire da letture solo sociologiche della Chiesa! Non facciamoci intimidire da una cultura per cui la fede è al tramonto! E' la prepotenza del pessimismo, che pare realismo". (La prolusione)